c'è una canzone che continuo a riascoltare...se ancora è valido l'invito,il concerto del 12 maggio lo vengo a vedere


Un malato di cuore

Cominciai a sognare anch’io insieme a loro
poi l’anima d’improvviso prese il volo.

Da ragazzo spiare i ragazzi giocare
al ritmo balordo del tuo cuore malato
e ti viene la voglia di uscire e provare
che cosa ti manca per correre al prato,
e ti tieni la voglia, e rimani a pensare
come diavolo fanno a riprendere fiato.

Da uomo avvertire il tempo sprecato
a farti narrare la vita dagli occhi
e mai poter bere alla coppa d’un fiato
ma a piccoli sorsi interrotti,
e mai poter bere alla coppa d’un fiato
ma a piccoli sorsi interrotti.

Eppure un sorriso io l’ho regalato
e ancora ritorna in ogni sua estate
quando io la guidai o fui forse guidato
a contarle i capelli con le mani sudate.

Non credo che chiesi promesse al suo sguardo,
non mi sembra che scelsi il silenzio o la voce,
quando il cuore stordì e ora no non ricordo,
se fu troppo sgomento o troppo felice.

E il cuore impazzì e ora no non ricordo
da quale orizzonte sfumasse la luce.

E fra lo spettacolo dolce dell’erba
fra lunghe carezze finite sul volto,
quelle sue cosce color madreperla
rimasero forse un fiore non colto.

Ma che la baciai questo sì lo ricordo
col cuore ormai sulle labbra,
ma che la baciai, per Dio, sì lo ricordo,
e il mio cuore le restò sulle labbra.

E l’anima d’improvviso prese il volo
ma non mi sento di sognare con loro
no non mi riesce di sognare con loro.

in ordine sparso..

de andrè
moliere
moreno
freud
morgan
il parrucchiere
Popeye
lynch
cronemberg
magritte

ne manca uno....ricordamelo tu

You know, when you're in love and your lover leaves you
And you've got nobody, the lonely hours over here
Sittin' home and thinkin', you say:

Distant lover, darlin', ooo hoo hoo
So many miles away, ooo please
Oh please, baby, think about me
Hey, in misery
Oh say, baby, as I reminisce about your life
That we shared together
The promises we made, baby
Of the day you left, child
Then all of a sudden, if it may seem to explode
Now I gaze out my window, sugar, down a lonesome road, ooo

Distant lover, ooo, sugar
How can you treat my heart so mean and cruel
Didn't you know, sugar, that I dream
Of what I spent with you
I treasure it like it was a precious jewel, oh baby
Lord have mercy!

Oh baby, don't go
Please come back, baby
Ooo, something I wanna say
When you left to go away
No 'ther do I want, do you wanna have me plead and scream
Please! Please, oh please baby
Come back home, girl
Oh baby, come back
Oh oh
Grazie alla vita che
mi ha dato tanto,
mi ha dato due astri
che quando li apro
perfettamente distinguo
il nero dal bianco,
e nell'alto cielo
il suo sfondo stellato,
e tra le moltitudini
l'uomo che amo.

Grazie alla vita
che mi ha dato tanto,
mi ha dato l'ascolto
che in tutta sua apertura
cattura notte e giorno
grilli e canarini,
martelli turbine
latrati burrasche
e la voce tanto tenera
di chi sto amando.


Grazie alla vita
che mi ha dato tanto,
mi ha dato il suono
e l'abbecedario
con lui le parole
che penso e dico,
madre, amico, fratello
luce illuminante,
la strada dell'anima
di chi sto amando.


Grazie alla vita
che mi ha dato tanto,
mi ha dato la marcia
dei miei piedi stanchi,
con loro andai
per città e pozzanghere,
spiagge e deserti,
montagne e piani
e la casa tua,
la tua strada, il cortile.


Grazie alla vita
che mi ha dato tanto,
mi ha dato il cuore
che agita il suo confine
quando guardo il frutto
del cervello umano,
quando guardo il bene
così lontano dal male,
quando guardo il fondo
dei tuoi occhi chiari.


Grazie alla vita
che mi ha dato tanto,
mi ha dato il riso
e mi ha dato il pianto,
così distinguo
gioia e dolore
i due materiali
che formano il mio canto
e il canto degli altri
che è lo stesso canto

e il canto di tutti

che è il mio proprio canto.

grazie alla vita che mi ha dato tanto

un'artista che indica il cielo...

Esiste qualcosa di più grande e più puro
rispetto a ciò che la bocca pronuncia.
Il silenzio illumina l'anima,
sussurra ai cuori e li unisce.
Il silenzio ci porta lontano da noi stessi,
ci fa veleggiare
nel firmamento dello spirito,
ci avvicina la cielo;
ci fa sentire che il corpo
è nulla più che una prigione,
e questo mondo è un luogo d'esilio.

K. Gibran
- Le Ali Spezzate -

foto Gianni Berengo Gardin

Quando sarò capace d’amare
probabilmente non avrò bisogno
di assassinare in segreto mio padre
né di fare l’amore con mia madre in sogno.
Quando sarò capace di amare
con l mia donna non avrò nemmeno
la prepotenza e la fragilità
di un uomo bambino.
Quando sarò capace d’amare
vorrò una donna che ci sia davvero
che non affolli la mia esistenza
ma che non stia lontana neanche con il pensiero.
Vorrò una donna che se io accarezzo
una poltrona, un libro o una rosa
lei avrebbe voglia di essere solo
quella cosa.
Quando sarò capace d’amare
vorrò una donna che non cambi mai
ma dalle grandi alle piccole cose
tutto avrà un senso perché esiste lei.
Potrò guardare dentro al suo cuore
e avvicinarmi al suo mistero
non come quando io ragiono
ma come quando respiro.
Quando sarò capace d’amare
farò l’amore come mi viene
senza la smania di dimostrare
senza chiedere mai se siamo stati bene.
E nel silenzio delle notti
con gli occhi stanchi e l’animo gioioso
percepire che anche il sonno è vita
e non riposo.
Quando sarò capace d’amare
mi piacerebbe un amore
che non avesse alcun appuntamento
col dovere
un amore senza sensi di colpa
senza alcun rimorso
egoista e naturale come un fiume
che fa il suo corso.
Senza cattive o buone azioni
senza altre deviazioni
che se anche il fiume le potesse avere
andrebbe sempre al mare.
Così vorrei amare.

(Giorgio Gaber)
Alla mia attrice
ti considero così...mia
perchè da quando siamo saliti sui nostri palchi ci siamo cercati
non è il caso che ci ha portato su delle nuove pagine create appositamente per farti entrare in un mondo un po più privato...

e non a caso le mie righe sono ora rivolte a te
Sono mancato alcuni giorni,un periodo troppo intenso anche per me...
ma il mio pensiero in un modo o in un altro è stato rivolto alle parole che avresti scritto e che io non avrei letto

non ti direi mai che sei diversa...perchè è una cosa ovvia
non ti direi che sei speciale, perchè ognuno lo è a modo suo
ti ascolterei e osserverei mentre reciti te stessa
rideremmo e ti strapperò qualche sorriso....
farei ogni tanto qualche polemica e ti direi che non sono d'accordo
e poi mi emozionerei guardandoti negli occhi

intanto ascolto De Andrè...




Walter Madoi I drogati

Tutti Morimmo A Stento (1968)
Cantico Dei Drogati

Ho licenziato Dio
gettato via un amore
per costruirmi il vuoto
nell'anima e nel cuore.

Le parole che dico
non han più forma né accento
si trasformano i suoni
in un sordo lamento.

Mentre fra gli altri nudi
io striscio verso un fuoco
che illumina i fantasmi
di questo osceno giuoco.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Chi mi riparlerà
di domani luminosi
dove i muti canteranno
e taceranno i noiosi

quando riascolterò
il vento tra le foglie
sussurrare i silenzi
che la sera raccoglie.

Io che non vedo più
che folletti di vetro
che mi spiano davanti
che mi ridono dietro.

Come potrò dire la mia madre che ho paura?

Perché non hanno fatto
delle grandi pattumiere
per i giorni già usati
per queste ed altre sere.

E chi, chi sarà mai
il buttafuori del sole
chi lo spinge ogni giorno
sulla scena alle prime ore.

E soprattutto chi
e perché mi ha messo al mondo
dove vivo la mia morte
con un anticipo tremendo?

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Quando scadrà l'affitto
di questo corpo idiota
allora avrò il mio premio
come una buona nota.

Mi citeran di monito
a chi crede sia bello
giocherellare a palla
con il proprio cervello.

Cercando di lanciarlo
oltre il confine stabilito
che qualcuno ha tracciato
ai bordi dell'infinito.

Come potrò dire a mia madre che ho paura?

Tu che m'ascolti insegnami
un alfabeto che sia
differente da quello
della mia vigliaccheria.

Fabrizio De Andrè